Se vuoi evitare qualsiasi rischio nell’interazione tra un bambino e il tuo cane, usa il metodo delle 3S…
Quando cani e bambini entrano in contatto riescono ad arricchirsi l’un l’altro e ad entrare in profonda sintonia. Spesso questa relazione suscita nell’animale un vero e proprio istinto di protezione, che può dare un grande senso di gioia a entrambi.
Tuttavia, non bisogna sottovalutare i rischi che possono insorgere da questo tipo di interazione, in quanto la sua gestione deve essere attentamente monitorata dagli adulti.
Come sappiamo, infatti, la cronaca recente ha narrato di molti episodi in cui la situazione è rapidamente degenerata, e gli eventi che ne sono scaturiti hanno avuto esiti anche assolutamente tragici.
Infatti, la regola fondamentale è proteggere sia i propri bambini che gli animali, e monitorare la loro relazione. Se vuoi evitare morsi e attacchi improvvisi, segui il metodo delle 3S. Scopriamo di cosa si tratta.
Solitamente quando c’è un incidente in cui un cane morde un bambino, lo schema seguito è sempre lo stesso. È quasi impossibile che il cane sia quello della famiglia in cui è cresciuto il bambino: più probabilmente si tratta del cane di qualcun altro. Infatti, in quel frangente il cane non ha avuto il tempo di sviluppare una relazione basata sulla fiducia e non riesce a tollerarlo. Tuttavia, non vanno sottovalutati nemmeno i casi in cui il cane ha una familiarità pregressa con il bimbo.
La prima nozione da tenere bene a mente è: supervisione. Infatti, è fondamentale che i proprietari del cane siano costantemente attenti all’interazione tra bambino e cane. Non importa quanta confidenza intercorra tra loro: non devono mai essere lasciati soli senza alcuna supervisione. Infatti, i cani hanno comunque sempre un margine di imprevedibilità, e possono reagire in modo inaspettato ad alcuni stimoli.
Un’altra S da tenere a mente è la socializzazione. Infatti, i cani vanno educati e abituati alle interazioni il prima possibile: in questo modo svilupperanno più raramente dei comportamenti aggressivi. Spesso i cani che hanno avuto il tempo di socializzare, sono più pacati e tolleranti nei confronti dei cuccioli d’uomo.
Infine, la terza S è la sensibilità. Non quella del cane nei confronti del bambino, ma quella del proprietario nei confronti del suo stesso animale. Imparare ad ascoltare il proprio cane è fondamentale, perché si tratta di un animale estremamente comunicativo. Riconoscere i suoi segnali è importante se se ne vuole prevenire i comportamenti dannosi e leggere le situazioni di potenziale pericolo. Quando il cane inizia a mostrare segni di impazienza o nervosismo, ad esempio, la cosa migliora da fare è allontanarlo dal bambino.