Condannato a dieci mesi di carcere dopo aver lasciato il cane nel suo garage senza acqua. Minaccia vergognosa in Tribunale…
La violenza è una cosa disgustosa, soprattutto se scatenata contro chi non ha il potere di difendersi. Da ormai molto tempo lo Stato lotta per debellare la piaga del maltrattamento degli animali, eventualità che dice molto sullo stato di consapevolezza del Paese. Gli animali, infatti, sono in grado di provare dolore, paura e felicità proprio come gli esseri umani.
Addirittura, la violenza subita ne può cambiare il comportamento e provocare loro dei traumi. Mancare di empatia nei loro confronti è un atto efferato e dice molto della personalità di coloro che ne sono privi. Chi non rispetta gli animali, semplicemente, non ha rispetto per la vita.
Alcuni ricercatori hanno infatti messo in correlazione la violenza perpetrata sugli animali con quella praticata sugli esseri umani.
Infatti, sembra che possa esserci una relazione tra le due cose. Chi maltratta gli animali è più propenso a compiere atti violenti contro le persone.
Per questo motivo, il maltrattamento di un animale da parte di un essere umano può essere la spia di un comportamento antisociale, e agire in modo tempestivo può salvare da altre forme di violenza. In Italia esiste una legislazione che limita il comportamento violento ai danni degli animali. Tuttavia, non tutti gli abusi vengono tempestivamente denunciati. Per questo motivo sono necessari dei sistemi di monitoraggio sullo stato di salute degli animali.
Inoltre, è anche un problema educativo, poiché l’amore verso gli animali e il loro rispetto deve anche essere veicolato attraverso le Istituzioni scolastiche. La sensibilizzazione è infatti importante per limitare i casi di violenza sugli animali domestici.
Di recente è stato condannato a 10 mesi di carcere un quarantacinquenne di Belluno, secondo quanto riporta Il Gazzettino, per abbandono e maltrattamento di animali. Egli ha infatti lasciato il suo cane di razza molossoide in condizioni di vita non compatibili con la sua necessità di spazio. Totò veniva infatti lasciato in garage con una catena di tre metri, e senza avere nemmeno dell’acqua.
I maltrattamenti sono avvenuti a più riprese e costatati dagli agenti di Polizia in almeno tre circostanze diverse. A dare l’allarme è stata una vicina, che successivamente è stata anche minacciata di ripercussioni da parte dell’uomo. Questo le avrebbe infatti intimato, secondo quanto riferito dalla donna in aula: “Fatti i c***i tuoi, te la farò pagare”. Alla fine è stato condannato a 10 mesi di carcere dal giudice.