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Ponte sullo stretto, Messina è in rivolta totale: per il progetto arriva il colpo di grazia: “Ennesima bocciatura”

Una vista sullo stretto di Messina. (Deposit Photos) – Improntaunika.it

La promessa del ponte sullo stretto infiamma tutti, tranne i messinesi: a decine le associazioni che bocciano il progetto.

Sembra proprio che l’atteso ponte sullo Stretto di Messina, progettato per collegare la Sicilia alla Calabria, continuerà a rimanere un sogno nel cassetto.

Il dibattito sulla sua costruzione (o utilità) continua a infiammare gli animi, ma è chiaro che senza una revisione approfondita e una risposta adeguata alle criticità sollevate, il progetto rischia di rimanere ancorato all’incertezza e all’indecisione, lontano dal diventare una realtà tangibile per le generazioni future.

Nonostante ventuno lunghi anni di studi e progettazioni, la Conferenza dei servizi istruttoria, avviata oggi presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, conferma l’impossibilità di approvare un progetto definitivo.

Stando a quanto riportato dal sito GreenMe, le possibilità che il ponte diventi una realtà sembrano sempre più basse.

Associazioni messinesi in rivolta: il ponte non si fa

Le cifre parlano chiaro: ben 178 richieste di integrazione al Piano di Dettaglio (PD) 2024 sono state pubblicate dalla Commissione Tecnica VIA (CTVIA) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Queste richieste, di cui 66 riguardano la Valutazione di Incidenza sui siti della Rete Natura 2000 e le componenti ambientali più rilevanti, testimoniano la fragilità del progetto proposto: “Dopo questa ennesima bocciatura non si dovrebbe più dare credito a Stretto di Messina SpA e al General Contractor Eurolink […] Ora chi sta dilapidando risorse pubbliche deve provare a integrare per la seconda volta il cosiddetto PD.”

Ambientalisti e comitati, sostenuti dai pareri negativi dei Comuni di Villa San Giovanni e Messina e delle Città metropolitane coinvolte, sollevano dubbi legittimi sull’opportunità e la fattibilità del ponte. La necessità di un’ulteriore integrazione al progetto, simile a quella effettuata tra il 2011 e il 2012, viene enfatizzata come un passo fondamentale per valutare in modo completo gli impatti ambientali e sociali dell’opera.

Associazioni e ambientalisti contestano le ultime news: poca chiarezza e tanti dubbi. (Deposit Photos) – Improntaunika.it

Ennesima bocciatura, ma ancora non c’è una risposta definitiva

Le richieste di integrazione della CTVIA, affiancate da un modesto parere favorevole del Ministero della Cultura, si basano su una serie di punti critici emersi dall’analisi del progetto, come il rapporto costo-benefici, assente di una descrizione completa del contesto sociale, economico, politico e istituzionale, o un’analisi dettagliata sui costi di investimento, manutenzione e gestione dell’opera; ma anche il problema delle cantierizzazioni, della gestione delle materie e, come già sottolineato, una solida Valutazione di Incidenza.

Inoltre, l’invio di 534 pagine di contestazioni da parte di un gruppo di lavoro di 38 esperti e associazioni ambientaliste evidenzia una crescente preoccupazione riguardo agli impatti negativi che il ponte potrebbe avere sull’ambiente circostante. Le criticità sollevate dalla CTVIA e dalla VIncA devono essere affrontate in modo completo e trasparente, coinvolgendo tutte le parti interessate e garantendo la massima considerazione per la protezione dell’ambiente e delle comunità locali. Staremo a vedere se le voci di questi esperti verranno ascoltate, incidendo sulla realizzazione del ponte, o se il progetto verrà portato avanti comunque: non è ancora detta l’ultima parola.