Pizza, il titolo mondiale resta all’Italia: ecco chi è la miglior pizzaiola del globo (e ha solo 20 anni!)
Trionfa l’Italia al campionato mondiale della pizza, grazie ad una giovanissima imprenditrice che ha conquistato tutti i palati.
Con un impasto perfettamente bilanciato tra tradizione e innovazione, la pizza italiana continua a conquistare il palato globale.
In un’affascinante dimostrazione di maestria culinaria, il titolo mondiale della migliore pizzaiola è rimasto in mani italiane, confermando il dominio del Paese nel panorama della pizza.
Quest’anno la corona dell’ambita sfida annuale è stata conquistata da una giovane talentuosa di soli 20 anni, il cui nome già risuona tra gli appassionati del buon cibo.
La sua storia, il suo approccio alla pizza e il suo trionfo sul palcoscenico internazionale si intrecciano in un racconto di passione, dedizione e creatività. Scopriamo insieme chi è questa straordinaria artista dell’impasto e quali segreti si celano dietro le sue creazioni.
La campionessa mondiale ha solo 20 anni (ed è bergamasca)
Il profumo invitante della pizza si è diffuso per le strade di Parma durante il recente Campionato Mondiale della Pizza, una celebrazione culinaria che ha catturato l’attenzione di appassionati e gourmand di tutto il mondo. Tuttavia, tra i numerosi partecipanti, una giovane pizzaiola ha brillato con l’intensità di una supernova: Giulia Vicini. Originaria di Bergamo e alla tenera età di vent’anni, Giulia Vicini ha conquistato il cuore e il palato dei giudici per il secondo anno consecutivo, aggiudicandosi la categoria Pizza Classica. La sua pizzeria, Giuly Pizza di Castelli Calepio, è un riferimento per gli amanti della pizza di qualità, grazie alla dedizione e alla passione che Giulia e la sua socia Giulia Zanni dedicano al loro mestiere.
Ma la vittoria di Giulia non si è limitata alla categoria principale: con la sua pizza vegana, ha anche ricevuto il prestigioso premio speciale per la “Pizza del Cambiamento”, un riconoscimento che valorizza non solo l’eccellenza culinaria, ma anche l’impegno etico nella selezione degli ingredienti. La scelta di privilegiare materie prime provenienti da filiere bio e locali riflette una filosofia di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, un tema sempre più centrale nell’attuale panorama gastronomico. Utilizzando ingredienti freschi provenienti dall’orto di proprietà e prodotti tipici della sua regione, come il mais rosso della Val Seriana, Giulia ha dimostrato che la pizza può essere gustosa, nutriente e rispettosa dell’ambiente.
Gli altri premi della competizione: classe e inclusività
Il Campionato Mondiale della Pizza non è stato solo un’occasione per esibire le proprie abilità culinarie, ma anche per riflettere su temi importanti come l’accoglienza, l’etica e l’inclusione nel contesto delle pizzerie. Il Pizza World Forum ha offerto uno spazio di discussione e confronto, con l’obiettivo di promuovere un approccio più umano e relazionale alla ristorazione. La creazione del “Manifesto della pizzeria relazionale” è un passo importante verso la creazione di ambienti accoglienti, etici e inclusivi, dove tutti possono sentirsi benvenuti e apprezzati.
Infine, il Trofeo Heinz Beck ha aggiunto un tocco di prestigio alla manifestazione, con gare che hanno visto sfidarsi i migliori piatti creati dai cuochi delle pizzerie, sotto lo sguardo attento dello chef tri-stellato Michelin Heinz Beck. Questo evento ha dimostrato che la pizza non è solo un piatto popolare, ma può anche essere un’eccellenza culinaria capace di competere con i migliori piatti gourmet del mondo. In totale, il Campionato Mondiale della Pizza ha visto la partecipazione di 718 concorrenti provenienti da 55 nazioni diverse, un vero e proprio record che testimonia l’entusiasmo e la passione che questo piatto iconico suscita in tutto il mondo.