Bonus edilizi, la nuova direttiva europea incastra i contribuenti: la svolta green pesa sulle tasche degli italiani
L’ultima stangata in termini di edilizia arriva direttamente dall’Europa: l’Italia si prepara a sborsare (ancora) per questa “svolta green”.
Il 12 aprile scorso, l’Unione Europea ha adottato la direttiva “Case Green”, una mossa coraggiosa e ambiziosa volta a promuovere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio attraverso la riqualificazione energetica degli edifici.
Tuttavia, questa decisione non è stata unanime, con l’Italia e l’Ungheria che hanno espresso voto contrario.
Nonostante le divergenze iniziali, tutti gli Stati membri si trovano ora di fronte all’obbligo di adeguarsi alla direttiva, aprendo così la strada a una sfida significativa ma anche a una serie di opportunità per il nostro paese.
La direttiva UE “Case Green” rappresenta una sfida significativa per l’Italia: scopriamola assieme.
Con l’addio all’ecobonus ricade tutto sulle nostre tasche
In Italia, con il suo vasto e antico patrimonio immobiliare, l’attuazione della direttiva “Case Green” rappresenta una sfida particolarmente impegnativa. Si stima che circa 9 milioni di edifici necessiteranno di interventi di riqualificazione entro il 2035 per rispettare gli standard energetici stabiliti dall’Unione Europea. Questo richiede un impegno considerevole non solo dal punto di vista finanziario, ma anche tecnico e organizzativo.
Uno dei principali ostacoli che l’Italia deve affrontare è la scadenza imminente degli incentivi fiscali legati all’edilizia, tra cui il bonus ristrutturazione e l’ecobonus, fissata al 31 dicembre 2024. Questi incentivi hanno giocato un ruolo fondamentale nel promuovere la riqualificazione energetica negli ultimi anni, ma ora è necessaria una strategia a lungo termine per affrontare le sfide imposte dalla direttiva “Case Green”.
La direttiva europea che incastra lo stato (e chi paga)
Un esempio positivo di incentivo fiscale è stato il Superbonus introdotto in passato, che ha permesso il recupero energetico di circa mezzo milione di edifici con zero spese per i proprietari. Tuttavia, è importante riconoscere che non tutti gli interventi di riqualificazione hanno lo stesso costo e la stessa resa in termini di efficienza energetica. Ad esempio, interventi come il cappotto termico e l’installazione di caldaie a condensazione offrono un ottimo rapporto tra risparmio energetico e costo annuo, mentre altri, come la sostituzione degli infissi, possono essere meno convenienti.
Questa varietà di costi e benefici pone l’accento sulla necessità di una valutazione accurata e personalizzata dei singoli casi. Un riordino delle agevolazioni e degli incentivi potrebbe essere la chiave per finanziare gli interventi che offrono il massimo beneficio in termini di efficienza energetica, senza gravare eccessivamente sulle tasche dei proprietari. Tuttavia, è fondamentale che lo Stato fornisca un sostegno economico adeguato per consentire alla popolazione di adempiere agli obblighi imposti dalla direttiva “Case Green”. I bonus edilizi dovranno essere previsti anche nei prossimi anni, con un’attenzione particolare agli interventi che offrono i migliori risultati in termini di efficienza energetica e sostenibilità ambientale.