Un’indagine scatena il panico tra i consumatori: pesticidi nei prodotti, sono coinvolte anche catene presenti in Italia.
La questione dell’uso eccessivo di pesticidi nella produzione alimentare è tornata al centro dell’attenzione, grazie alla recente pubblicazione di una classifica da parte dell’organizzazione internazionale dei consumatori Foodwatch.
Questa classifica ha valutato le strategie adottate dalle catene di supermercati in alcuni paesi europei per affrontare il problema dei pesticidi nei loro prodotti.
I risultati della valutazione hanno rivelato una discrepanza significativa tra le promesse delle catene di supermercati e le azioni effettive intraprese per ridurre l’uso di pesticidi e promuovere la biodiversità.
Nonostante molti marchi commerciali si impegnino a proteggere l’ambiente e la biodiversità, l’analisi condotta da Foodwatch ha svelato che molti di essi non hanno ancora una strategia chiara per ridurre l’uso di pesticidi.
Come riportato dal sito GreenMe, Annemarie Botzki di Foodwatch International ha sottolineato come i supermercati utilizzino etichette di sostenibilità e pubblicità ecologica per creare l’illusione di affrontare la crisi della biodiversità, mentre in realtà le azioni concrete sono ancora insufficienti. La mancanza di trasparenza riguardo all’uso di pesticidi nella produzione di alcuni alimenti, come pane, avena e farina, è un ulteriore punto di preoccupazione emerso dall’analisi. Questa mancanza di dati completi mette in dubbio l’impegno reale delle catene di supermercati verso la riduzione dell’uso di pesticidi.
Tra i vincitori della classifica si distingue il supermercato Migros, riconosciuto come pioniere nella riduzione dei pesticidi nei cereali e impegnato ad eliminare completamente l’uso di pesticidi entro il 2030. Tegut e Albert Heijn sono state anch’esse promosse per le loro politiche in favore di prodotti biologici e per la trasparenza nei dati sull’uso dei pesticidi.
D’altra parte, i supermercati Aldi e Spar hanno ricevuto critiche per la mancanza di strategie chiare nella riduzione dei pesticidi, sia nella produzione di frutta e verdura che nei cereali. In particolare, l’assenza di offerta di prodotti biologici o privi di pesticidi ha evidenziato una mancanza di impegno concreto da parte di questi marchi. Anche Lidl è stato oggetto di critiche, ottenendo un semaforo giallo nella riduzione dei pesticidi in frutta e verdura e una valutazione negativa per la strategia riguardante il grano.
Foodwatch ha sottolineato che l’inserimento di una maggiore scelta di prodotti biologici è un passo nella giusta direzione, ma non è sufficiente da solo. È necessario che i supermercati si impegnino ad offrire un’intera gamma di cereali privi di pesticidi, a implementare politiche di approvvigionamento prioritarie per tali prodotti e a garantire trasparenza pubblicando regolarmente dati sull’uso di pesticidi.