L’inchiostro dei tatuaggi è un materiale che richiede un uso delicato e consapevole. Una ricerca, però, rivela dati sconcertanti…
Gli amanti dei tatuaggi si trovano a fronteggiare una sconcertante realtà: cosa contengono davvero gli inchiostri che colorano indelebilmente la nostra pelle?
Una recente ricerca condotta dalla Binghamton University ha gettato nuova luce su questa domanda, rivelando risultati allarmanti che sollevano gravi preoccupazioni sulla sicurezza di questi prodotti.
Considerando che questi inchiostri vengono applicati direttamente sulla pelle e rimangono nel corpo per sempre, è fondamentale garantire che siano sicuri per l’uso umano.
Vediamo assieme quali sono stati i risultati della ricerca, pubblicata su Analytical Chemistry e riportata sulle testate italiane dal sito GreenMe.
Lo studio ha analizzato 54 campioni di inchiostro provenienti da 9 produttori statunitensi, svelando una scoperta inquietante: il 90% degli inchiostri testati conteneva sostanze non dichiarate. Questo significa che gran parte dei prodotti in commercio contiene additivi e/o pigmenti non segnalati in etichetta, creando un potenziale rischio per la salute dei consumatori. Tra le sostanze rinvenute negli inchiostri vi sono il fenossietanolo, un possibile interferente endocrino, e persino un antibiotico comunemente usato per le infezioni del tratto urinario. Inoltre, più della metà degli inchiostri analizzati contiene polietilenglicoli, noti per i possibili danni agli organi causati dall’esposizione ripetuta, e propilenglicole, un possibile allergene. Questi ingredienti non dichiarati sollevano serie preoccupazioni per la salute dei consumatori, poiché possono comportare rischi allergici e altri pericoli.
Ma come sono finiti questi ingredienti non dichiarati negli inchiostri per tatuaggi? I ricercatori ipotizzano che possano essere stati aggiunti intenzionalmente durante il processo di produzione, oppure che i produttori abbiano ricevuto materiali etichettati in modo errato o contaminati. Questo solleva interrogativi sull’efficacia delle regolamentazioni dell’industria dei tatuaggi negli Stati Uniti, soprattutto considerando che fino al 2022 gli inchiostri non erano regolamentati dalla Food and Drug Administration. E per quanto riguarda l’Europa?
A differenza degli Stati Uniti, in Europa l’industria dei tatuaggi è soggetta a regolamentazioni più severe, supervisionate dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche. Tuttavia, anche qui sorgono dubbi sulla sufficiente efficacia dei controlli attuali, considerando la complessità della catena di produzione e le sfide nel garantire la conformità agli standard.
Questa non è la prima volta che una ricerca solleva dubbi sulla sicurezza degli inchiostri per tatuaggi. In passato, un’indagine condotta in Francia ha rivelato risultati simili, con la presenza di sostanze potenzialmente cancerogene in molti prodotti analizzati. Tuttavia, in seguito a questa scoperta, sono state introdotte restrizioni più rigide sull’uso di certi ingredienti negli inchiostri per tatuaggi. Insomma, in Italia possiamo stare un po’ più tranquilli; ciò non toglie che la necessità di introdurre controlli sempre più severi sia fondamentale per evitare danni a lungo termine alla salute degli appassionati di tatuaggi.