Cibi killer per il gatto: un boccone di questo alimento e lo porti di corsa dal veterinario | Sensi di colpa a vita
Non cedere, neanche di fronte alle fusa: questi cibi sono assolutamente nocivi per il tuo gatto, e non devono rientrare nella sua dieta.
I gatti sono animali dall’appetito altalenante, e ognuno di loro ha gusti molto specifici. Capita spesso, però, che mentre prepariamo pranzo o cena il nostro amico felino si avvicini alla ricerca di un boccone.
La tentazione di accontentarlo è forte, ma un innocuo gesto di condivisione potrebbe mettere a rischio la sua salute. È importante comprendere che ci sono cibi che, se ingeriti dai gatti, possono avere conseguenze nocive, talvolta anche fatali.
L’alimentazione felina è radicalmente diversa dalla nostra. I gatti richiedono un elevato apporto proteico, e ignorare questo aspetto fondamentale può portare a serie complicazioni nella loro salute.
In questo articolo esploreremo una serie di cibi comuni nelle nostre cucine ma pericolosi per i gatti, per imparare a capire quando possiamo accontentarli e come evitare danni a lungo termine.
Cibi sconsigliati: nel dubbio, meglio evitare
Partiamo da una lista di cibi che, pur non essendo tossici, non dovrebbero comparire nella dieta di un gatto: la frutta, per esempio, pur non avendo conseguenze fatali non è compresa nell’alimentazione felina. Con moderazione, possono fare eccezione alcuni frutti come mele, pere, pesche, fragole, banane e mirtilli, ma conviene non esagerare. Dobbiamo inoltre tenere i nostri mici a distanza da omogeneizzati e piante, soprattutto a causa dei fertilizzanti con cui sono trattate, e ovviamente non lasciare in giro medicinali o alcol.
Tra gli alimenti potenzialmente tossici per i gatti compaiono alcune sorprese. I latticini, considerati sicuri e spesso associati ai felini, in realtà non fanno bene ai gatti adulti, in quanto essi diventano intolleranti dopo lo svezzamento, perdendo l’enzima che consente loro di digerirne gli zuccheri. Il fegato può essere dato ai gatti solo se cotto, e in quantità minimali, dato che può portarli a sviluppare osteoporosi. Un altro alimento da evitare è il tonno in scatola, sconsigliato a causa del numero elevato di conservanti; infine, assolutamente da evitare è il cibo per cani: i nostri amici animali hanno bisogni alimentari che non possono essere equiparati, e il cibo per cani causerebbe loro scompensi nutrizionali da non sottovalutare.
I divieti assoluti: quando non è assolutamente il caso di rischiare
Passiamo ora agli alimenti assolutamente nocivi per i gatti, a partire dalle uova crude, che possono contenere batteri letali come l’e.coli o proteine nocive come l’avidina; nessun problema, invece, per le uova cotte. Rimanendo in ambito di cibi crudi, sono da evitare impasti e lievitati non cotti e, a sorpresa, persino carne e pesce: per i primi, il rischio di intossicazione deriva dalla presenza di lievito, mentre carne e pesce crudi potrebbero potenzialmente essere infetti da batteri che causano vermi intestinali o la trasmissione di malattie come la malattia di Aujeszky, rilevata nella carne di maiale, che porta alla morte del gatto in 48 ore. Anche ossa e lische sono pericolose, in quanto potrebbero causare ostruzione delle vie aeree; fanno eccezione le ossa di pollo, ma solo sotto supervisione.
In ambito vegetale, i peggiori nemici del gatto sono pomodori verdi, patate crude, cipolla e aglio. Pomodori e patate contengono solanina, una sostanza nociva anche per gli esseri umani; cipolla e aglio, con il loro alto concentrato di idrosolfuri e solfossidi (nelle cipolle) e proprietà non digerenti (nell’aglio), possono danneggiare la salute del gatto in maniera permanente. Abbiamo già visto che la frutta può fare eccezione, ma è necessario ricordare che avocado, uva, uvetta e noci non dovrebbero mai rientrare nella dieta di un gatto: in tutti i casi il rischio di causare insufficienza renale al nostro micio è altissimo, con sintomi quali nausea, vomito e diarrea. Ultimi, ma non per importanza, sono caffè, cioccolato e dolciumi, assolutamente tossici e da evitare, con conseguenze che vanno dalla tachicardia alla morte. Impariamo a non cedere, neanche di fronte alle fusa: è per il loro bene.