Un borgo meraviglioso sorge in Emilia-Romagna ancora sconosciuto ai forestieri: è Bertinoro, un gioiello prezioso.
In questo periodo si iniziano già a sognare le vacanze e le gite che sarà ideale fare in primavera, seppure vi siano dei posti che è possibile visitare anche in inverno con un tempo non esattamente ideale.
Dopo il periodo natalizio, i mesi che seguono sono privi di ponti e di ferie, pertanto spesso i lavoratori si trovano spiazzati da non avere un momento di pausa che viene loro concessa.
Bisogna ricordare, però, che è possibile visitare alcuni luoghi anche in un solo week end, come ad esempio i numerosi borghi italiani, di cui c’è persino una classifica, che sono adatti a essere visitati e vissuti anche solo in uno o due giorni.
In Emilia-Romagna si è ricchi di questo tipo di luoghi, e tra questi c’è proprio il borgo di Bertinoro: un luogo fatto di storia e specialità che è possibile visitare in poco tempo.
Il Borgo sorge a pochi km dalla Via Emilia, a 15 km da Forlì e a 13 km da Cesena, in una posizione che consente una vista fantastica sui dintorni: lo sguardo può perdersi fino al mare.
Le possibilità a Bertinoro sono diverse: è possibile passeggiare per i vicoli della città medievale o sostare presso la Piazza della Libertà, da cui si gode di una vista superlativa, e vivere la città dall’esterno, o ancora, visitare gli edifici storici presenti: vediamo quali.
“Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro”: così disse Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, transitando proprio per il magnifico borgo, che, da questa famosa frase, ha preso il nome di “Città del vino”. Da vedere la meravigliosa Rocca di Bertinoro, antico soggiorno di Federico Barbarossa, oggi ospitante il Centro Residenziale Universitario dell’Alma Mater Studiorum di Bologna e il Museo Interreligioso.
Gastronomia e vino non mancano di certo a Bertinoro: è possibile gustare i vini di cantine aderenti alla Strada dei Vini e dei Sapori di Forlì-Cesena, mentre la cucina presenta diversi piatti tradizionali, alcuni realizzati dalle cosiddette “sfogline”, altri che prevedono l’utilizzo della piadina, che sappiamo già essere tipica di quelle zone. L’ideale sarebbe andare a Settembre, quando si rivive la Festa dell’Ospitalità, un’occasione che ebbe origine persino nel 1200.